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Sì alle medicine tradizionali e complementari nella Salute Pubblica come sostenuto dalla Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) nella sua pubblicazione “Strategie della OMS sulla medicina tradizionale 2014-2023” nella quale invita i governi ad integrare queste medicine nel sistema sanitario.

Un modo efficace e non invadente

per migliorare la tua salute

Accumulatore orgonico e dorbuster del dr. W. Reich, due validi strumenti a disposizione della salute di tutti e a disposizione soprattutto di medici e terapeuti.

Contatto

La nostra posizione

La mia posizione

Quante volte sentiamo dire dalle persone che sono portatori di una malattia incurabile, di cui sono sconosciute le cause, una malattia presa per chissà quale oscuro mistero. La medicina classica prende facilmente posizioni di questo tipo quando vede che i suoi mezzi sono inefficaci. Ma i suoi mezzi molto spesso attaccano il sintomo senza tenere in considerazione cosa lo ha sviluppato; molto spesso hanno una visione quantitativa e non qualitativa dello stato globale della persona; molto spesso fa ricorso a sistemi che hanno diversi effetti collaterali. Ormai quasi quotidianamente si vive attraverso l’esperienza delle persone che si incontrano la delusione per i trattamenti sanitari moderni o per le sempre più praticate operazioni chirurgiche. A maturare una visione critica della medicina accademica nel mio caso ha contribuito anche l’educazione familiare che mi è stata donata.

Anche se le cose stanno cambiando perfino rapidamente spesso manca una visione olistica, globale dell’organismo umano quando ci si perde di fronte al vissuto sintomatico e, soprattutto manca l’integrazione del fattore energetico che influenza lo stato psicoemotivo, le dinamiche autopercettive, il metabolismo corporeo e i processi omeostatici.

Il mio contributo, anche se è una goccia nell’oceano, vuole essere quello di supplire a questa carenza.

Il fattore energetico è, a mio avviso e abbracciando la ricerca portata avanti dal medico psichiatra e ricercatore Wilhelm Reich e dai suoi successori, la pietra angolare per comprendere la complessità dei fenomeni sia che si tratti dell’organismo umano o della salute ambientale o delle dinamiche climatiche nella biosfera.

Un altro fattore importante anch’esso assimilato dalla scuola reichiana e da altre scuole di psicoterapia è quello relazionale. Ovvero non può esistere una vera terapia se non si integra in essa la componente relazionale che può essere di fiducia o sfiducia, passiva o attiva e con molte altre sfaccettature da parte del paziente. Ovvero non si può prescindere dall’influenza che la qualità di questa relazione reciproca esercita sul processo di guarigione. Questo perché ogni emozione ed ogni vissuto ha una ricaduta sullo stato generale dell’organismo.

Detto questo credo fermamente che la terapia ed il ruolo del terapeuta possano diventare una trappola così come la diagnosi (vedi l’articolo “Diagnosi-patia”) nel senso che ognuno/a di noi ha dentro di sé le risorse per arrivare alla guarigione ed è la ricerca di queste, anche attraverso l’aiuto di un’altra persona, che ci può portare alla salute piena qualsiasi sia il momento o la situazione di partenza.

Sedi: Italia e Spagna
Tel +39 329 80 64 297

Tel +34 643 307842

Mail: psico.ecologica@gmail.com

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Trattamenti a disposizione

  • Trattamenti con irradiazione orgonica

  • Disintossicazione con il dorbuster

  • Lavoro sul respiro

  • Consulenza sulle dinamiche psicocorporee

  • Pratiche nutrizionali disintossicanti

  • Massaggio

Contributi di Reich

i contributi di reich nella pratica medica

Negli anni ’20 del secolo scorso il giovane Reich, studente di medicina, partecipava ai seminari di formazione condotti da Sigmund Freud. Ben presto emerse il suo talento ed il suo desiderio di ricerca che lo portarono, spinto anche dalla propria visione psicosociale di rendere la terapia disponibile ad un numero sempre maggiore di persone, ad approfondire il ruolo del corpo con tutte le sue manifestazioni nel processo patologico e di guarigione.

Da questa incessante ricerca emersero alcuni concetti fondamentali che gettarono le basi per la prima psicoterapia corporea e su cui si basò tutto il suo lavoro successivo:

  • L’unità funzionale psiche-corpo. La psiche ed il corpo costituiscono una realtà unitaria ed integrata che definisce il funzionamento dell’intero organismo umano. Quando a livello psichico si instaura un comportamento difensivo chiamato armatura caratteriale (o corazza), il corpo si evolve con una corrispondente struttura muscolare che ne determina la forma e la dimensione.

  • La pulsazione. Ogni organismo e sistema vivente è caratterizzato da un movimento di espansione-apertura e di contrazione-chiusura. Reich scoprì che nell’essere umano se il piacere produce un riflesso di espansione, ogni frustrazione o sensazione spiacevole produce una contrazione ed una chiusura che inibiscono alla lunga sia la pulsazione che il flusso bioenergetico.

  • La perdita di contatto. Questa inibizione porta allo sgretolamento dell’unità funzionale psiche-corpo e ad una limitazione della capacità autopercettiva, e quindi di tutto il complesso metabolismo e funzionamento corporeo, nonché della capacità di stare in contatto affettivo-empatico con il mondo esterno.

  • Negli anni ’30 e fino all’inizio degli anni ’40 la sua ricerca giunse alla individuazione di una forma di energia presente in ogni sistema vivente che chiamò orgone (Reich, 1942 e 1948, “La scoperta dell’orgone vol. 1 e 2”). Nonostante l’ingente materiale informativo presente sulla rete che dichiara questa scoperta un artefatto senza prove scientifiche, esistono numerosi esperimenti che Reich descrisse accuratamente e che alcuni scienziati hanno ripetuto attraverso i quali si possono osservare gli effetti di questa energia orgonica e quantificarne indirettamente la presenza. Durante questi anni Reich sviluppò una speciale cabina in grado di elevare al suo interno la concentrazione dell’orgone prelevandolo dall’ambiente circostante. Presto si rese conto degli effetti benefici che aveva sugli organismi viventi compreso l’essere umano nel quale si evidenzia un effetto vagotonico, proprietà analgesiche e favorenti la ricostruzione dei tessuti e la pulsazione cellulare, alcalinizzante e rinvigorente in generale. Questa cabina prese il nome di accumulatore orgonico o ORAC (da ORgone ACcumulator) ed è stata e viene tutt’ora utilizzata in ospedali, cliniche private e centri di cura di diverse patologie come anche di cura del cancro.

    In seguito all’esperimento ORANUR con il quale Reich voleva osservare gli effetti dell’energia orgonica sulle radiazioni nucleari (ORANUR: Orgone against Nuclear Radiation) individuò una variante dell’orgone che si produce quando questo non beneficia più della naturale pulsazione o è in contatto con agenti inquinanti come appunto le radiazioni o i campi elettromagnetici. Questa alterazione dell’energia orgonica prese il nome di DOR (da Deathly ORgone) e Reich poté osservare che anche nell’essere umano la corazza, impedendo il libero flusso di energia, alla lunga può generare DOR proprio a causa della perdita di pulsazione. Gli effetti del DOR sugli organismi viventi sono pressoché opposti a quelli dell’orgone, non permettendo la vita delle cellule e dei tessuti, impedendo la guarigione degli stessi causando processi cronici di infiammazione, ulcere ecc. o generando processi cancerosi e degenerativi.

    In seguito all’esperimento ORANUR Reich, per riassorbire il dor che si era concentrato attorno al suo laboratorio, sviluppò il cloudbuster (1952) e la versione più ridotta per uso medico ovvero il Medical Dor Buster (1954-55). Entrambi questi apparecchi sfruttano la grande affinità tra dor e acqua di modo che la seconda possa attirare il primo verso di se. A causa degli indesiderati effetti collaterali per il terapeuta che utilizza questo apparecchio solo alcuni medici si cimentarono dopo Reich nel suo utilizzo (tra gli altri W. Hoppe e E. Reich).

    Il medico omeopata greco J. Kavouras tuttavia partendo dall’esperienza di questi e con le dovute precauzioni ha portato avanti un lavoro di ricerca e di intervento terapeutico con il dorbuster molto interessante dal punto di vista clinico (Kavouras, 2005, “Heilen mit Orgonenergie – Die medizinische Orgonomie”).

    Le varianti dell’accumulatore orgonico negli anni sono aumentate per adattare il trattamento alle varie esigenze. Sono nate così coperte, cinture, cuscini e coppe orgoniche. Per quanto riguarda il dorbuster lo stesso Kavouras ha sviluppato alcune varianti; in particolare un terminale a forma di casco per riassorbire ristagni di energia nella testa, ristagni che sono alla base di alcune patologie come ad esempio l’epilessia. Quest’ultima, proprio a conferma della teoria orgonomica e dell’efficacia delle scoperte di Reich in ambito bioenergetico, sembra trarre validi e rapidi benefici proprio dai trattamenti con il dorbuster.

    Personalmente sto lavorando con fino ad’ora ottimi risultati ad una variante portatile del dorbuster che presenti una ridotta contaminazione dell’ambiente esterno al fine di ridurre i rischi per l’operatore.

    Corazza
    Scoperta del dor
    Le apparecchiature orgoniche

    Le apparecchiature orgoniche

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