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Le Biopatie

Il termine "Biopatia" fu introdotto da Wilhelm Reich per indicare un processo di caduta in tutte le funzioni energetiche all'interno dell'organismo umano. Una limitata o molto debole pulsazione, capacità di assorbimento e ritenzione orgonica caratterizzano il quadro generale fino al punto in cui l'organismo si equilibra con la carica orgonica circostante e muore (Reich, 1986).

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Navarro (2001) divise le biopatie in funzione della carica energetica del biosistema in:

  • ipoorgonotica (con basso livello energetico)

  • iperorgonotica (con un surplus cronico di energia che dovuto ai blocchi nel flusso energetico può più facilmente produrre dor nell'organismo)

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In un articolo il dr. Alberto Foglia (2004) descrive due casi di ipertiroidismo trattati con orgonoterapia. In un caso utilizza anche come strumento convergente il DB posizionato direttamente sulla zona della tiroide. Anche se l'articolo non menziona la durata del trattamento, l'effetto immediato del DB fu di produrre un'ansia molto forte che il terapeuta scioglieva di seguito con massaggio ed orgonoterapia. L'autore conclude che il DB, alla fine della terapia, aveva aiutato in qualche modo.

 

Il cancro

Per comprendere più a fondo lo sviluppo di questa biopatia l'equipe di Kavouras ha differenziato tre fasi di avanzamento del processo:

  1. Fase di assenza di massa tumorale caratterizzata da debolezza energetica che si denota da assenza o scarsità di sintomi. Se presenti sono sintomi cronici. Malattie acute tardano a guarire con assenza o debole febbre. Il test ematico di Reich mostra una rapida scomposizione dei globuli rossi e presenza di bacilli T. Diminuzione della Velocità di Eritrosedimentazione (VES). Il trattamento con l'ORAC può aiutare a migliorare le condizioni generali e perfino sviluppare una febbre curativa.

  2. Si manifesta la massa tumorale accompagnata spesso da dolori nella zona di sviluppo. Diminuzione delle forze e aumento dell'esaurimento fisico. Reazione T (scomposizione in bacilli T dei globuli rossi) e VES aumentate. Normalmente a questo punto si iniziano le terapie classiche. Vi sono tre ipotesi possibili:

    1. Il paziente può tornare alla fase 1 integrando l'uso quotidiano dell'ORAC​ (si raccomanda di installarne uno in casa). Kavouras e altri medici riportano che in tutti i casi nei quali si sia utilizzato l'ORAC non si sono prodotte metastasi.

    2. Il paziente rimane in questa fase in assenza di ricarica energetica e lavoro terapeutico sulla rassegnazione bioenergetica. La qualità della vita migliora temporaneamente dopo i trattamenti classici. Una ricaduta si produce dopo 2-7 anni.

    3. Il paziente passa alla fase 3 perdendo molta energia in seguito alla presenza del tumore, dell'operazione, della chemio o della radioterapia. Evidentemente si tratta di una situazione generale di basso livello energetico sul quale influiscono l'età, lo stile di vita, i blocchi emotivi e i fattori ontogenetici.

  3. La fase finale si evidenzia con una perdita rapida di energia, un aumento dei dolori. Questo di solito avviene entro massimo due anni dopo una operazione di una recidiva. La VES sale a 40/80 mm. La reazione T è molto rapida. Vi sono metastasi e recidive che si producono rapidamente. Vari dolori. L'irradiazione orgonica in questi casi si è dimostrata di aiuto per diminuire o eliminare i dolori. In rari casi in cui ad un assiduo lavoro terapeutico si è unita una buona motivazione del paziente si può tornare alle fasi precedenti.

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Vecchietti (2017) spiega il processo di sviluppo della cellula cancerosa in due fasi la prima delle quali è caratterizzata dai seguenti cinque stadi:

  1. Disintegrazione vescicolare (bionosa) delle cellule sane.

  2. Riorganizzazione/aggregazione delle vescicole.

  3. Formazione di una membrana attorno all'aggregato vescicolare ed inizio della trasformazione di questo in cellula cancerosa.

  4. Evoluzione, separazione completa e messa in circolo della cellula cancerosa che va acquisendo la classica forma a clava. Fino a questa fase i test della medicina classica non rilevano nessun processo tumorale che seguirà a breve.

  5. Formazione della massa tumorale.

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La morte delle cellule cancerose da inizio alla seconda fase nella quale si producono enormi quantità di bacilli T che continuano ad intossicare l'organismo e a favorire l'ulteriore disintegrazione vescicolare. Fino a quando il corpo può mantenere sotto controllo il livello di bacilli T, che si produce sempre nell'organismo come derivato della putrefazione/scomposizione, l'organismo continua a vivere in condizioni sufficientemente buone. Quando la disintegrazione del tumore (in seguito ai trattamenti classici o con altre terapie come anche usando l'ORAC) produce una quantità eccessiva di bacilli T, l'organismo si avvia verso la morte. Per questo bisogna tenere in considerazione che la disintegrazione di un tumore può migliorare le condizioni generali temporaneamente, però l'organismo può trovarsi in seguito sottoposto ad una eccessiva intossicazione da bacilli T.

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Già Reich osservava questo problema e caldeggiava l'ipotesi che una asportazione chirurgica del tumore seguita dal trattamento con l'ORAC poteva eventualmente risolvere il problema. Kavouras (2005) a riguardo osserva che l'uso del DB può aiutare l'eliminazione dei bacilli T in quanto questi sono l'espressione biofisica del dor sprigionato con la dissoluzione del tumore; si eviterebbe così un sovraccarico degli organi escretori.

È evidente che il livello energetico della persona riveste un ruolo molto importante perché quanto più è vitale è l'organismo tanto meglio potrà affrontare tutte le fasi del processo canceroso. Il livello energetico influenza anche la capacità di caricarsi all'interno dell'accumulatore orgonico che può essere meno intensa rispetto allo scioglimento del tumore ed incentivare ancora di più l'intossicazione.

Kavouras (2005) in proposito e per aumentare la sicurezza durante il trattamento con pazienti cancerosi e con basso livello di energia adotta di solito uno dei seguenti metodi:

  • Trattare con l'ORAC successivamente al DB;

  • Trattare con l'ORAC prima e dopo al DB;

  • Trattare con il DB dentro l'ORAC.

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Una valutazione più dettagliata della situazione generale durante i trattamenti si può avere realizzando regolarmente i test ematici di Reich e la VES.

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Bibliografia

Foglia, A : Medical Orgone Therapy and the Medical DOR-buster in the Treatment of Graves' Disease, in “The Journal of Orgonomy” Vol. 38 N. 2, 2004.

Kavouras, J : Heilen mit Orgonenergie. Bietigheim: Turm Verlag, 2005.

Navarro, F: Somatopsicodinamica delle biopatie, IFeN, 2001.

Reich, W : La biopatia del cancro La scoperta dell’orgone. Vol. 2. SugarCo Edizioni, Milano, 1986.

Vecchietti, A : Il cancro spiegato dal punto di vista orgonomico, www.cellulacancerosa.it, 2017.

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Bibliografia
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