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Ulteriori indicazioni sull'uso dell'irradiazione orgonica e dell'assorbimento del dor

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Dato che stiamo parlando di energia vitale orgonica, del suo flusso e pulsazione e dei suoi blocchi con successiva putrefazione della stessa in dor, quanto più si possiede una capacità soggettiva ed oggettiva di osservare tutti questi processi in una persona tanto meglio si potranno utilizzare gli strumenti trattati in questo sito o altri strumenti energetici.

In generale è sempre bene provare su se stessi questi strumenti. In ogni caso è meglio iniziare con trattamenti corti (pochi minuti con il DB e 5-10 minuti con l'ORAC) e valutare gli effetti locali e generali, di ogni sessione o di una serie di sessioni: pressione arteriosa, temperatura e, se possibile, gli effetti sul sangue attraverso i vari test ematici sviluppati da Reich. Una descrizione piuttosto dettagliata di questi si trova in vari testi ed articoli orgonomici.

Attualmente gli strumenti di diagnosi più utilizzati sono quelli appresi dalla tradizione della Medicina Cinese. Questi strumenti ci permettono con grande precisione di fare previsioni sugli effetti dei dispositivi orgonici nelle diverse situazioni. Inoltre quando, raramente, un paziente sviluppa effetti avversi nell'uso di un dispositivo orgonico, è sufficiente fare 3-4 trattamenti con il proiettore orgonico per orgonopuntura, ovvero irradiando energia orgonica nei canali della Medicina Tradizionale Cinese per permettere un positivo assorbimento dell'energia orgonica senza avere effetti avversi.

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Uno altro strumento molto utile per una valutazione completa del paziente è anche il Diagnostico Iniziale Differenziale Strutturale, sviluppato da Xavier Serrano (2007) all'interno del lavoro clinico portato avanti dalla Es.Te.R.[1], che ci permette di comprendere le dinamiche psichiche, caratteriali ed energetiche, storiche ed attuali del paziente. Questo è ancora più importante per capire i diversi blocchi di una persona che, indipendentemente dallo strumento utilizzato per scioglierli, si lavorano sempre dall'alto verso il basso. Questo è ancora più importante perché il DB, anche se applicato localmente, ha un effetto sistemico ed è necessario determinare bene i blocchi energetici della persona perché trattando una zona di dolore si libera il flusso energetico in un segmento inferiore e si rischia di sovraccaricare un blocco a livello superiore.

 

L'influenza del DB sull'intero organismo è dimostrata anche dal fatto che a volte una applicazione in una parte risveglia sensazioni in altre parti. questo ha a che vedere con il fatto che il flusso energetico segue le linee longitudinali del corpo, ovvero lungo la colonna vertebrale e delle ossa vuote delle braccia, delle gambe e delle costole (Kavouras 2005). Questo è di più facile comprensione conoscendo l'anatomia energetica descritta dalla Medicina Tradizionale Cinese.

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Anche se vi è una lista di sensazioni che sorgono durante l'utilizzo dell'ORAC  e del DB, è meglio lasciare la persona che si sottopone al trattamento sentire in prima persona senza anticipare niente. Questo ci aiuta anche nella valutazione di come è strutturato il soggetto a livello energetico. Normalmente sorgono sensazioni di formicolio, di calore o di frescura. Kavouras definisce sensazioni di ipercarica: capogiro o pressione nella testa, nausea e stordimento. Hoppe (1981) menziona alcuni casi clinici in cui l'apparizione di vari dolori durante uno o più sessioni di irradiazione vengono attribuiti a processi infiammatori di cura dovuti alla rivitalizzazione cellulare.

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Considerando la grande affinità dell'energia orgonica con l'acqua c'è da tenere in considerazione che i liquidi corporei e le parti del corpo dove questi fluiscono maggiormente o sono concentrati sono più ricettivi ai trattamenti orgonici (irradiazione e assorbimento). Questo in linea generale può significare che bisognerà ridurre il trattamento irradiante ed aumentare quello assorbente o praticare una equilibrata alternanza tra i due (vedere anche paragrafo "Le biopatie")

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In generale persone più anziane, avendo spesso un basso livello di energia si sentono meglio con un trattamento sistemico dentro dell'ORAC. Persone più giovani, adolescenti e bambini possono anche beneficiarne ma con un tempo di solito più ridotto, a parte casi particolari di strutture energetiche più deboli che sempre si sentono bene con trattamenti sistemici di tutto l'organismo.

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Quando si utilizza il DB si deve sempre "chiudere il buco" energetico che si è creato. Kavouras (2005) rispetto a questo raccomanda diverse alternative:

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In casi estremi di debolezza energetica, si può utilizzare il DB all'interno dell'accumulatore orgonico (Kavouras 2005) o con flusso d'acqua ridotto per un assorbimento più delicato.

In casi opposti, ovvero quando vi sia una elevata carica e presenza consistente di DOR (con i relativi blocchi), è meglio utilizzare il DB alla fine del pomeriggio per esempio quando la persona è più stanca ed il potenziale orgonico atmosferico ridotto e, conseguentemente, il DB può assorbire il dor dall'organismo più facilmente. 

 

Quando la formazione del blocco e quindi del dor sono antichi è sempre buono lavorare congiuntamente con il DB e con tecniche psicocorporee come con la vegetoterapia caratteroanalitica soprattutto quando il dor si è sviluppato o è alimentato da traumi emotivi. Il contrario è anche valido, perché quando si può sciogliere un blocco con diversi strumenti e, in questo modo, poco a poco si libera il dor (che sarà sopraffatto dal flusso energetico fortificato), è bene assorbirlo subito dopo direttamente ed efficacemente con il DB affinché non vada ad intossicare e a provocare danno nell'organismo o affinché non torni a riprodurre lo stesso blocco. Il dor a volte può prodursi in zone che sono difficili da raggiungere dal di fuori e attraverso altri strumenti terapeutici (Kavouras, 2005). In questi casi il DB può costituire uno strumento ancora più valido.

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Si raccomanda di non utilizzare il DB senza una valutazione dettagliata dello stato energetico della persona e senza le precauzioni menzionate precedentemente perché un assorbimento energetico inopportuno può scatenare un'attivazione del Sistema Nervoso Simpatico e la formazione di forti blocchi.

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In generale si è notato che quando vi sia una forte tendenza sanatoria nei tessuti (per esempio in caso di trattamento di ferite con irradiazione orgonica) (Kavouras 2005), o anche una interferenza nella crescita delle metastasi (Lassek 1991), o a volte durante o successivamente all'assorbimento del dor i pazienti possono avere una sensazione di dolore.

Questa sensazione può essere associata dal paziente stesso ad un effetto benefico o può risultare fastidiosa. Normalmente è associata ad un processo curativo e di riattivazione delle difese dell'organismo (Kavouras 2005) ed il dolore di solito sparisce dopo poche ore o dopo pochi minuti dal trattamento.

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In tutti i casi menzionati di seguito il trattamento con l'irradiazione orgonica deve iniziare ed essere portato avanti con molta cautela e sotto la supervisione di un esperto. Tra questi casi quelli in cui è presente una somatizzazione dovuta ad ipercarica (come per esempio nel caso dell'asma bronchiale) si consiglia di utilizzare il DB.

Vi sono controindicazioni in tutte quelle patologie derivate da ipercarica cellulare o in determinati segmenti corporei come:

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  • Ictus, soprattutto se si fosse verificato durante l'anno precedente al trattamento;

  • Grave arteriosclerosi.

  • Malattie relative a scompenso-congestione del cuore che il corpo non riesce a riequilibrare;

  • Forme di ipertensione maligne o che provocano una riduzione vascolare, per esempio il feocromocitoma.

  • Tutte le patologie gravi del sistema difensivo dei lecucociti, per esempio la leucemia acuta.

  • Gravi tumori in zone particolari del corpo (cervello, midollo spinale);

  • Asma bronchiale.

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Bibliografia

Kavouras, J : Heilen mit Orgonenergie. Bietigheim: Turm Verlag, 2005.

Lassek, H : Orgone Accumulator Therapy of Severely Diseased People, in “Pulse of the Planet” N. 3, 1991.

Hoppe, W : Le mie esperienze con l’accumulatore orgonico, in “Scienza orgonomica” N. 3 Vol. 1 e 2, 1981, pp 63-70.

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Note

[1] Scuola Spagnola di Terapia Reichiana.

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Note
Bibliografia
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